ZES ZONE ECONOMICHE SPECIALI
Il decreto legge n. 91 del 2017, c.d. “Decreto Sud”, convertito dalla legge 3 agosto 2017, n. 123 ha sancito la nascita delle prime zone economiche speciali italiane.
Sulla Gazzetta ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2018 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio 25 gennaio 2018. n. 12 recante “Regolamento recante istituzione di Zone economiche speciali (ZES)”.
ll decreto del Presidente del Consiglio dei ministri definisce: le modalità per l'istituzione delle Zes, comprese quelle interregionali, e i relativi requisiti, la loro durata,i criteri per l'identificazione e la delimitazione dell'area della Zes,i criteri per l'accesso delle aziende,il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo.
Le Zone economiche speciali (Zes) hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative ecc.
La giunta regionale della Campania ha approvato il Piano di sviluppo strategico della Zona economica speciale (Zes), che comprende tutte le aree indicate nella proposta preliminare sottoposta al governo a dicembre 2016
La Campania è la prima Regione a dotarsi del Piano, che con successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri sarà finalmente operativo.
Dal punto di vista concettuale le ZES sono aree geograficamente delimitate nelle quali vigono leggi economiche più liberali di quelle generalmente presenti nel Paese all’interno delle quali vengono istituite.
Sono aree altresì interessate da un particolare regime di trattamento doganale, nel caso in cui, per quanto concerne gli Stati dell’Unione Europea, all’interno del loro perimetro siano istituite con legge statale zone franche doganali intercluse disciplinate dalla normativa doganale dell’Unione.
Le principali caratteristiche di una ZES sono:
- deve essere istituita all’interno dei confini statali, in una zona geografica chiaramente delimitata e identificata;
- può essere composta anche da aree territoriali non direttamente adiacenti, purché abbiano un nesso economico funzionate;
- deve comprendere un’area portuale, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN- T), con le caratteristiche stabilite dal regola-mento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013.
Dal punto di vista doganale i vantaggi per le imprese consistono nella velocizzazione delle procedure e nelle agevolazioni doganali di natura sospensiva riguardanti i dazi e l'IVA
Dal punto di vista amministrativo le agevolazioni riguardano l'accesso ad un credito d’imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni (normalmente si tratta di 15 milioni per le grandi aziende), il dimezzamento dei tempi per autorizzazioni (come l'apertura di stabilimenti nuovi) e riduzione degli oneri amministrativi e istruttori. A questo si aggiunge la possibilità, per chi governa le Zes, di chiedere all'esecutivo di esercitare il potere sostitutivo.
Alcune agevolazioni hanno carattere aziendale ed incentivante l’insediamento produttivo con prezzi calmierati per l’acquisto o la locazione dei suoli, come la previsione di incentivi per la realizzazione di investimenti iniziali, le attività di business planning e di marketing, la consulenza aziendale, i servizi logistici e di assistenza import export,i servizi bancari e quelli di assistenza contabile e legale, utenze e servizi a prezzi calmierati.
Altri incentivi invece hanno natura sociale e professionale, quali la previsione di esenzioni o di deroghe alla regolamentazione sui contratti di lavoro, incubatori scientifici e di alta tecnologia.
Le condizioni per il riconoscimento delle agevolazioni sono principalmente due: le imprese devono mantenere le attività nella ZES per almeno cinque anni successivi al completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti, e non devono essere in liquidazione o in fase di scioglimento.